“Le Commissioni Parlamentari di inchiesta. Diritti incomprimibili“, è il tema del convegno, organizzato dalla Fondazione Luigi Einaudi, che si terrà il 26 luglio, alle ore 17, a Roma, nella Sala della Regina, Camera dei Deputati, piazza di Montecitorio. L’ingresso è libero, previo invio richiesta di accredito a info@fondazioneluigieinaudi.it (obbligatorie giacca e cravatta).
Il tema, di particolare interesse, e che solleva numerosi interrogativi, è stato di recente al centro di numerosi incontri tenuti dal Grande Oriente d’Italia dopo il sequestro degli elenchi dei propri iscritti in Calabria e Sicilia, da parte proprio di uno di questi organismi istituzionali, la Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie. Un’iniziativa illegittima, sotto più aspetti secondo il Goi, che si è rivolto sia alla magistratura ordinaria, presentando una denuncia contro tutti i componenti della Commissione Antimafia, sia alla Corte europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo alla quale ha inoltrato un ricorso e un’istanza di provvedimenti cautelari contro le “attività fortemente discriminatorie poste in essere” dall’organismo parlamentare italiano, accusato di avere violato diritti incomprimibili come quello alla privacy e alla libertà di associazione previsto dall’articolo 18 della Costituzione, e di aver chiamato a rispondere un’intera associazione di un reato penale generico e non specificamente formulato, la cui responsabilità è, peraltro, soltanto personale.
All’incontro interverranno Piero Tony, presidente del Dipartimento Giustizia, Comitato Scientifico Fondazione Einaudi; Giampiero Di Florio, procuratore della Repubblica di Vasto; Davide Giacalone, giornalista e scrittore; Beniamino Migliucci, presidente Unione Camere penali italiane; Enrico Costa, ministro per gli Affari regionali. Moderatore Andrea Pruiti Ciarello, Cda Fondazione Einaudi. Parteciperà al convegno il Gran Maestro del Goi, Stefano Bisi.
Il presidente del Collegio circoscrizionale Lazio del Goi, Carlo Ricotti, auspica un’ampia partecipazione dei Fratelli all’iniziativa “in virtù del suo forte valore istituzionale, culturale e politico“.
fonte: grandeoriente.it