Carissimi Fratelli,
Vi saluto affettuosamente con il triplice abbraccio attraverso questa lettera, in attesa di poterlo fare al più presto nei nostri templi dopo la fine di questa emergenza che ha colpito la nostra Nazione e molti altri paesi. Il pensiero e il nostro riconoscente ricordo va ai nostri fratelli Francesco e Giuseppe, passati all’oriente eterno mentre stavano assolvendo al meglio e i prima linea il loro dovere di medici.
Un pensiero affettuoso a tutte le vittime, ai loro familiari, a quanti lavorano per salvare vite umane e a coloro, e sono tanti, che mandano avanti le attività produttive e i servizi fondamentali del nostro Paese che, nonostante tutto, prova a resistere a questa emergenza.
Per tutti noi l’equinozio di primavera è un giorno da celebrare, in attesa della Gran Loggia 2020. A Rimini, all’inizio di aprile, avremmo condiviso i lavori e la bellezza del nostro incontro annuale. Siamo stati costretti a rinviare l’appuntamento all’11, 12 e 13 settembre. Non si poteva d’altronde organizzare e far svolgere in quei giorni di aprile un così partecipato e importante impegno in una situazione ad alto rischio per la salute di tutti i cittadini italiani.
I liberi muratori sono uomini che, forti dei valori del trinomio, hanno e debbono avere un alto senso civico, etico e giuridico. Uomini dei diritti e dei doveri, uomini che sanno utilizzare la ragione e il cuore fortemente uniti nella loro consapevole e aurea diversità.
Ecco, perché oggi, pur lontani e privi fisicamente della gioia e della incommensurabile bellezza dello stare insieme, di lavorare insieme e di abbracciare i fratelli, dobbiamo cercare di farlo virtualmente alimentando e sentendo dentro di noi ardere il fuoco vivificatore dello spirito massonico. Non dobbiamo essere tristi ma riflessivi, positivi e fiduciosi. Dobbiamo utilizzare questa fase della nostra vita per pensare al futuro che può essere di sostegno al nostro presente. Ci sarà un dopo. È una delle poche certezze che abbiamo: #tuttoquestopasserà.
Lavoriamo, ora, su noi stessi. Progettiamo ora il futuro. Ci aiuterà ad attraversare meglio questa fase. L’invito che voglio farvi è lavorare su voi stessi. Ognuno lavori per diventare quell’uomo che vorrebbe essere orgoglioso di voler ricordare quando questa fase sarà superata. Perché #tuttoquestopasserà.E se vi prende la tristezza, pensate alle tante Gran Logge trascorse insieme, ai momenti belli che abbiamo vissuto e che ci hanno emozionato, alle tornate rituali delle nostre logge. Pensiamo al bello che il futuro ci riserva, quando potremo riabbracciarci nei nostri templi. Auguriamoci che arrivi presto questo momento tanto atteso, quando potremo stringerci le mani e respirare, finalmente senza paura, l’aria fresca e corroborante del ritorno alla normalità, alla vita quotidiana ed a quella massonica. Ma anche in questo momento di incertezza e preoccupazione riflettiamo sul pensiero di Stephen Hawking, che è stato uno dei più noti fisici teorici del mondo: “Per quanto difficile possa essere la vita, c’è sempre qualcosa che è possibile fare. Guardate le stelle invece dei vostri piedi”. Proviamoci. Ogni sera. Anche quando ci sono le nubi pensiamo che, nascoste, ci sono le stelle ad illuminare il nostro cammino.
Ma in questa attesa pensiamo e pensate ai fratelli, tutti; ai meno giovani, a chi ha bisogno di cure, a chi ha bisogno di una parola di conforto. Chiamateli, anche per dire loro un semplice e affettuoso “come stai”. Chiamateli, nella speranza di poterli rivedere presto al lavoro con voi nei nostri templi dove si elevano coscienza e spirito. Dove fin dall’inizio si manifesta all’iniziando l’importanza della fratellanza. Pensate a chi è in prima fila a salvare le vite umane. Pensate a chi è preoccupato per il lavoro traballante. A loro, a chi è preoccupato per il proprio futuro lavorativo, va il nostro pensiero e, soprattutto, andranno i segni tangibili della nostra fratellanza. Non ci dimentichiamo.
Carissimi fratelli, la Massoneria del Grande Oriente d’Italia oggi non è nei templi ma lo è con il cuore e con la mente. Anche se è rimasta a casa non si ferma, non si è mai fermata. Il Gran Maestro e i membri della Giunta sono vicini a voi, e noi vi sentiamo tutti molto vicini. La Libera Muratoria del Grande Oriente d’Italia esce e uscirà da questo periodo di emergenza più forte e consapevole del suo ruolo di sostegno alle istituzioni e capace di contribuire al Bene dell’Umanità.
Costruiamo Il Domani, perché #tuttoquestopasserà. Un grande maestro, uno straordinario direttore di orchestra, Ezio Bosso, ci invita al gioco di immaginare il domani. “Perché il domani, quello con il sole vero arriva. E dovremo immaginarlo migliore. Per costruirlo. Perché domani non dovremo ricostruire ma costruire e costruendo sognare. Perché rinascere vuol dire costruire…e costruire è bellissimo. Il gioco più bello. Cominciamo”.
Sì, cominciamo. Il nostro cammino e la nostra voglia di migliorare noi stessi e migliorare gli altri per arrivare a migliorare l’Umanità, sono compiti che non dobbiamo perdere di vista. Se è vero, come è vero, che ogni cittadino deve fare la sua parte per il Bene della collettività, della Patria, il massone ha il compito di fare ancora di più. Il libero muratore deve essere un fedele e rispettoso servitore dello Stato, un illuminato pensatore, un alfiere della Tolleranza, un custode della Libertà e un saggio Maestro. Noi siamo patrioti. Sì, patrioti da sempre. Amare la nostra Patria, però, non vuol dire odiare le altre nazioni. Vuol dire amare il nostro Tricolore che avvolge e rassicura ogni uomo che si trova nella nostra amata Patria e, come il filo di un gomitolo infinito, unisce tutti gli uomini sparsi per il mondo.
Anche nei periodi più difficili, anche di fronte a situazioni di grande pericolosità per la vita degli uomini, ad accadimenti imprevisti e complessi, il massone – mentre tutt’intorno si assiste a scene e scelte figlie della paura, della convenienza e persino della follia – non deve mai perdere il primato della ragione, ma anzi farsi guida per gli altri, ispirato da quei valori e da quei simboli che ha interiorizzato e che sono la sua ricchezza e la sua forza. È questa la nostra grande diversità, è questo il patrimonio che abbiamo in dote.
Tutti noi, uguali e uniti nelle diversità, come simboleggia la Melagrana in cima ad una delle colonne dei nostri templi, siamo stati e saremo in grado di continuare la Grande Opera alla quale siamo chiamati solo se sapremo mettere quotidianamente a frutto tutto quello che abbiamo appreso nel nostro continuo, impegnativo e fecondo lavoro iniziatico.
Sono certo che in tanti vi siete battuti e vi battete con straordinario impegno, abnegazione, coraggio e sacrificio per contrastare l’epidemia e permettere alla nostra amata Patria di rialzarsi. Un grande senso del dovere, della fratellanza e del rispetto della vita degli altri, ne sono sicuro, contraddistingue l’attività dei liberi muratori. Rispettare le regole che le autorità pubbliche ci danno è un nostro dovere prima ancora che un obbligo.
Sono più che mai orgoglioso di essere il vostro Gran Maestro e di avere accanto uomini e fratelli come Voi. È un bene e una garanzia anche per l’Italia che ha bisogno di capacità e lucidità, di entusiasmo e di coraggio. Noi, tutte queste doti le abbiamo dimostrate e tirate fuori in tanti momenti della nostra storia. Dobbiamo infondere fiducia e ottimismo. Questa fase ci ha riportato e ci riporta con i piedi per terra, fa sgonfiare il nostro ego, ci fa sentire bruscolini nell’universo infinito.
E allora prendiamo questo periodo della nostra vicenda umana, della vita della Nazione e dell’Umanità come occasione di crescita. C’è bisogno di costruire, c’è bisogno anche delle nostre idee, delle migliori energie, non senza grandi sacrifici. Costruiamo ora il domani. Le torce della Libertà, dell’Uguaglianza e della Fratellanza sono sempre accese, anche sotto le nubi. Che illuminino sempre il nostro cammino, le nostre azioni e i nostri pensieri. Che tutti insieme si possa riprendere il lavoro rituale con serietà, senno, benefizio e giubilo sublimando il nostro quotidiano essere massoni.
Carissimi fratelli miei, sono convinto che quando questo accadrà sarà ancora più bello riabbracciarci e finalmente dire tutti insieme: “Uniti nelle diversità… ce l’abbiamo fatta”.
Viva l’Italia, viva il Grande Oriente d’Italia, viva l’Umanità!
Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia
Stefano Bisi