La Massoneria e l’emancipazione femminile, con un approfondimento sulla figura di Goliarda Sapienza è il primo appuntamento 2020 del Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia che si terrà al Teatro Vascello (Via Giacinto Carini, 78 – Roma) il 7 marzo alle ore 10. Al centro le battaglie per l’emancipazione della donna sostenute dal Goi: dal suffragio universale, alla precedenza del matrimonio civile, al divorzio, alla possibilità per le donne di accedere alle professioni forense e medica. Presa come riferimento per il mondo femminile la figura di Goliarda Sapienza (1924-1996) attrice e scrittrice impegnata, docente presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. La sua opera si inserisce nella corrente del neorealismo italiano, luogo di partecipazione civile, politica e morale del dopoguerra, che lei ha reinterpretato con personalità e senza filtri.
Seguirà un ricordo del saggista Mauro Valeri con la presentazione del suo libro “Afrofobia, razzismi vecchi e nuovi” (Fefè Editore), che ricostruisce, attraverso un’analisi storica e sociologica, le metamorfosi del razzismo da quello schiavista a quello coloniale, da quello di Stato a quello democratico, da quello ribaltato a quello di guerra. Con particolare attenzione al razzismo italiano dal 1860. Nei documenti ufficiali ONU e UE si fa sempre più uso del termine afrofobia per indicare “paura eccessiva” e avversione nei confronti di africani e afrodiscendenti. In realtà il razzismo moderno nei confronti dei neri ha origine molto antica e mutazioni recentissime.
Il libro “Dal sogno di Polifilo all’interpretazione dei sogni” è l’argomento scelto per il terzo incontro. Il sogno inteso come rivelazione profetica o premonitrice, come viene presentato in alcuni episodi delle Sacre Scritture, dai sogni del Faraone interpretati da Giuseppe a quello di Giacobbe. Ma inteso anche come manifestazione del mondo divino, con i sogni dei santi che hanno avuto celebri traduzioni in pittura. E ancora il sogno, nell’accezione più profana, presentato dagli artisti del Rinascimento come visione allucinata, che trasfigura e distorce gli equilibri del mondo reale, rivelandone quindi gli aspetti più reconditi e profondi. E nel ruolo essenziale che ha assunto non solo nella storia delle arti visive, ma anche nella letteratura, nella filosofia e nella medicina. Sigmund Freud considerava il sogno come lo strumento più efficace per osservare le fantasie rimosse dalla coscienza sia proprie che dei propri pazienti.