Un caloroso incontro si è svolto martedì nella sede di Casa Nathan, tra il Rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, e una folta rappresentanza dei Fratelli del Grande Oriente d’Italia (G.O.I.).
Ricevuto dal Gran Maestro del Goi, Stefano Bisi, e dal presidente del Collegio dei Maestri venerabili del Lazio, Carlo Ricotti, il Rabbino ha visitato i locali e i templi dei massoni romani.L’incontro è poi proseguito nel Tempio maggiore, dove decine di Fratelli, vestiti delle loro insegne, hanno accolto Di Segni con una triplice batteria di giubilo.
I consolidati legami che accomunano ebrei e massoni italiani sono stati evidenziati, nel suo saluto all’ospite, dal presidente Ricotti il quale ha ricordato che la sede massonica romana è intitolata a Ernesto Nathan, ebreo, illustre Gran Maestro della Massoneria e indimenticato Sindaco di Roma. Ricotti ha inoltre annunciato che il Collegio del Lazio contribuirà al riposizionamento delle pietre poste in alcune vie di Roma a ricordo della persecuzione nazifascista degli ebrei, e di recente rubate, auspicando che una nuova pietra sia dedicata a Carlo Zaccagnini, ebreo, massone e medaglia d’oro.
Sul rafforzamento dei rapporti tra ebrei e massoni ha insistito il Gran Maestro Bisi per il quale l’incontro con il Rabbino si inserisce a pieno titolo nel ricco filone di appuntamenti e confronti con i rappresentanti delle diverse religioni, che il Grande Oriente d’Italia ha promosso e promuoverà in numerose sedi per contribuire a emarginare, con lo strumento della reciproca conoscenza, i segnali di rinascente razzismo e di pericoloso populismo che si avvertono da più parti. Bisi ha anche ricordato che, nell’ultima Gran Loggia, il Grande Oriente ha deliberato di cancellare la parola “razza” dalle proprie Costituzioni e si è augurato che altrettanto si faccia con la Costituzione della Repubblica Italiana, come auspicato anche dalla senatrice Liliana Segre.
Il Rabbino Di Segni ha raccontato di avere imparato a nutrire stima e simpatia per la Libera Muratoria dal padre massone ed ha evidenziato tra i principali punti di contatto tra Massoneria ed Ebraismo, l’omissione degli storici a danno delle due realtà e l’invenzione del “complotto giudaico massonico” ad opera di ambienti legati alle gerarchie cattoliche. Riferendosi a Ernesto Nathan, il Rabbino lo ha definito uno dei brillanti ebrei che hanno trovato nella Massoneria il luogo ideale per coltivare e promuovere idee di libertà e progresso ed ha auspicato che continui questo cammino comune. Un cammino che ha definito “valoriale” perché fondato su valori condivisi, attuali e dei quali essere orgogliosi.